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Iniziative di Data Governance, pagamenti in mobilità e integrazione tra i canali, le priorità degli investimenti ICT

28.03.2018
ABI

Al Forum ABI Lab 2018, che si conclude oggi, il Rapporto sulle nuove tendenze della “tecnologia allo sportello”.

Iniziative di Data Governance e Data Quality, potenziamento dei servizi di internet e mobile banking, integrazione tra i canali, gestione e mitigazione del rischio cyber e digitalizzazione di processi e documenti. Queste le priorità nei programmi d’investimento in tecnologia delle banche italiane che continuano a puntare sull’innovazione e sull’ICT (Information and Communication Technology). Infatti, l’attenzione delle banche per l’innovazione trova conferma anche nelle previsioni di spesa formulate dagli istituti di credito. Per circa il 90% delle realtà analizzate il budget ICT per il 2018 risulta essere in aumento o stabile rispetto a quello del 2017. A scattare la fotografia delle priorità delle banche italiane sul fronte della spesa in tecnologia è la tredicesima edizione del rapporto sulle tendenze del mercato ICT per il settore bancario messo a punto da ABI Lab. Lo studio, condotto su un campione che rappresenta circa il 70% del settore bancario in termini di dipendenti, a cui si aggiungono tre tra i principali outsourcer interbancari che gestiscono i sistemi informativi di più di duecento banche, per oltre cinquemila sportelli complessivi, è stato presentato oggi al Forum ABI Lab 2018.

Le priorità ICT per il 2018

Secondo l’indagine di ABI Lab ai primi posti delle priorità d’investimento ICT del settore troviamo le iniziative che riguardano soprattutto l’evoluzione dei canali, anche in ottica digitale, e il rafforzamento delle componenti di sicurezza. A questi aspetti si affianca una forte attenzione alla data governance, non solo per la costante pressione normativa su questi aspetti, basti pensare all’impatto del nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR, General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679), ma anche in ragione della centralità degli assetti informativi nei percorsi di trasformazione della banca. Si mantiene infine considerevole l’impegno nei percorsi di modernizzazione dei core banking e di adeguamento delle infrastrutture, anche tenuto conto delle attività di integrazione e consolidamento che sono state avviate di recente e che in molte realtà sono ancora in corso.

Anche sul versante della ricerca e dello sviluppo, i progetti considerati prioritari dalle banche riguardano l’automazione dei processi, il potenziamento dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme API (Application Programming Interface) (50%). Seguono le nuove forme di assistenza e interazione con il cliente, le iniziative di mobile banking, con attenzione alla sicurezza dei pagamenti, e blockchain (47%). Infine, resta alta l’attenzione anche sulle iniziative di dematerializzazione, di Robotic Process Automation e di Big e Open Data (40%), l’automazione dei processi, la modernizzazione delle infrastrutture tecnologiche, anche in ottica di Cloud Computing, l’identificazione da remoto del cliente e il potenziamento dei servizi di internet banking (37%). Come si evince dalla Ricerca di ABI Lab resta alta l’attenzione del settore anche sui temi che potranno assumere maggiore importanza nel prossimo futuro. All’orizzonte del 2020, per il 63% delle banche rispondenti la sicurezza dei pagamenti assumerà un’alta rilevanza strategica. Allo stesso modo si riscontra una forte attenzione alle iniziative legate al mobile banking e al potenziamento della sicurezza dei canali remoti (57%).

Il Forum di quest’anno: La Banca 4.0, oltre la trasformazione digitale

La quattordicesima edizione del Forum ABI Lab che si tiene a Milano, nello Spazio Eventiquattro di via Monte Rosa 91, è dedicata alla Banca 4.0, una banca sempre più aperta e interessata all’Intelligenza Artificiale, alla robotica e al cognitive computing, che sono realtà in diversi settori dell’economia e possono diventare un punto di svolta anche per le banche, con la creazione di sistemi che imparino, si adattino e agiscano potenzialmente in modo autonomo reinventando modelli di business.

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