
Giorgio Recanati
Giorgio Recanati


ABI Lab ha condotto una rilevazione sullo stato di preparazione delle banche italiane rispetto ai nuovi requisiti di disclosure ambientale previsti dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), introdotti dalla CSRD.
La misurazione dell’impronta di carbonio rappresenta il punto di partenza imprescindibile per una politica efficace di riduzione delle emissioni. Solo conoscendo in modo preciso dove, quanto e come si genera CO₂ è possibile definire interventi mirati e misurabili.
Questo processo consente di trasformare gli impegni assunti dalla banca in ambito ambientale in azioni concrete, di migliorare la trasparenza verso stakeholder e regolatori e di integrare la dimensione climatica nelle decisioni aziendali.
Le banche, da diversi anni, hanno intrapreso un percorso strutturato di misurazione dei propri consumi energetici e delle emissioni di gas serra, in linea con le migliori pratiche internazionali. Questo impegno riflette la crescente consapevolezza del ruolo del settore bancario nella transizione climatica.
Attraverso sistemi di rendicontazione sempre più accurati, le banche riescono oggi a rappresentare ai propri stakeholder, attraverso la dichiarazione di sostenibilità, il proprio impatto ambientale, le possibili aree di miglioramento e gli impegni assunti.
Il 2025 è stato un anno particolarmente intenso dal punto di vista della rendicontazione di sostenibilità, in quanto è stato il primo anno di applicazione della direttiva europea «Corporate Sustainability Reporting Directive» (CSRD), che, prevede la rendicontazione di sostenibilità attraverso un unico standard a livello europeo, l’European Sustainability Reporting Standard (ESRS).
ABI Lab continuerà a supportare il settore bancario attraverso:
ABI Lab ha condotto una rilevazione sullo stato di preparazione delle banche italiane rispetto ai nuovi requisiti di disclosure ambientale previsti dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), introdotti dalla CSRD.
La misurazione dell’impronta di carbonio rappresenta il punto di partenza imprescindibile per una politica efficace di riduzione delle emissioni. Solo conoscendo in modo preciso dove, quanto e come si genera CO₂ è possibile definire interventi mirati e misurabili.
Questo processo consente di trasformare gli impegni assunti dalla banca in ambito ambientale in azioni concrete, di migliorare la trasparenza verso stakeholder e regolatori e di integrare la dimensione climatica nelle decisioni aziendali.
Le banche, da diversi anni, hanno intrapreso un percorso strutturato di misurazione dei propri consumi energetici e delle emissioni di gas serra, in linea con le migliori pratiche internazionali. Questo impegno riflette la crescente consapevolezza del ruolo del settore bancario nella transizione climatica.
Attraverso sistemi di rendicontazione sempre più accurati, le banche riescono oggi a rappresentare ai propri stakeholder, attraverso la dichiarazione di sostenibilità, il proprio impatto ambientale, le possibili aree di miglioramento e gli impegni assunti.
Il 2025 è stato un anno particolarmente intenso dal punto di vista della rendicontazione di sostenibilità, in quanto è stato il primo anno di applicazione della direttiva europea «Corporate Sustainability Reporting Directive» (CSRD), che, prevede la rendicontazione di sostenibilità attraverso un unico standard a livello europeo, l’European Sustainability Reporting Standard (ESRS).
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